Da marzo prossimo anche i ciechi e gli ipovedenti potranno divertirsi con i videogames.
Parola di Arianna Ortelli (24 anni, di Moncalieri- To), fondatrice con Dario Codispoti, (25 anni, ingegnere di Locri) della start up torinese, NovisGames www.novisgames.com, nata nel 2019 e che fra tre mesi lancerà sul mercato Blind Console.
Di cosa si tratta? Di una piattaforma rivoluzionaria che permetterà anche a chi ha problemi con la vista – in Italia quasi 250 mila persone con meno di 50 anni- di fare sport, giocando seduti in poltrona e con chi si vuole. Per la prima volta l’interazione con un videogioco non passa dallo schermo, ma solo attraverso tatto e udito. Un controller è in grado di catturare i movimenti della mano e del braccio del giocatore e dare feedback tattili. Basta mettere delle cuffie e chiudere gli occhi. Connettendo il joystick al cellulare si è catapultati in una realtà virtuale. La piattaforma software, disponibile su Ios e Android, consente di immergersi in giochi creati proprio per non vedenti.
“Tutto – ci racconta Arianna, appassionata di calcio da quando aveva 11 anni, Ceo di Novis, – è nato nel 2018, quando ho partecipato ad un evento formativo della Sei – sei.it, (la scuola che insegna a diventare imprenditori), in cui ho conosciuto Dario. Lì ci chiesero di pensare ad un modo più inclusivo di gioco, quindi ad una soluzione che consentisse di giocare con gli altri senza vedere. Abbiamo iniziato a progettare un joystick in grado di comunicare con il cellulare e che permettesse di giocare senza lo schermo. Mesi duri in cui con l’aiuto di Alessandro Caligaris ( 29 anni di Casale Monferrato, informatico) e Marco Andriano (22 anni di Torino, studente di Economia ed ipovedente), che si sono aggregati, abbiamo messo a punto un hardware e un software. Agli inizi abbiamo avuto difficoltà dal punto di vista tecnologico. Eravamo alla nostra prima esperienza lavorativa, quindi dovevamo imparare a fare anche gli imprenditori. Ma non abbiamo mai pensato di mollare perché sapevamo che l’idea originale – non esiste niente di simile neanche all’estero – sarebbe stata utile, perché dal forte impatto inclusivo, e vincente. Passione, determinazione, e soprattutto l’appoggio della Fondazione Agnelli (www.fondazioneagnelli.it), di SocialFare di Torino ( socialfare.org) e della stessa Sei ci hanno permesso di andare avanti. Fondamentale è stato anche il supporto delle associazioni –www.uiciechi.it – e degli ipovedenti, che hanno avuto tanta pazienza quando hanno testato il prototipo. Fra due mesi la grande prova. Il prezzo del videogame oscillerà sui 200 euro. La nostra speranza è che arrivino richieste anche dall’estero e che nei prossimi anni siano gli stessi ciechi e ipovedenti a progettare i nostri videogiochi. Oggi vengono realizzati da informatici esterni a Novis. Siamo aperti a collaborazioni con altre associazioni e soprattutto, sportivi. Ci auguriamo anche di trovarne qualcuno che creda nel nostro prodotto e lo sponsorizzi”.
In futuro si spera anche di progettare dai cinque ai dieci giochi, come il basket e il calcio. “Immaginiamo – conclude Arianna – anche di sviluppare suoni 3D per i giochi da sparo e di mira”.
La Novis ha vinto l’edizione 2019 di Startup4good
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