Da Giada Bambagioni, umbra, ricevo questa lettera che vi invito a leggere:
“L’arte ci consente di trovare noi stessi e di perdere noi stessi nello stesso momento”
Thomas Merton
“Aveva Ragione Merton. Forse è per questo che continuo a comprare libri sull’arte, non sto inseguendo una laurea, in realtà sto inseguendo me stessa!
Devo dire che questa difficile ricerca mi appassiona ormai da quarant’anni nel corso dei quali ho trovato, o meglio, ho creduto tante volte di trovare la risposta alla fatidica domanda: chi sono?
Sono Giada, la diligente studentessa che guidata un po’ dall’istinto e un po’ dalla passione per l’arte ha conseguito il Diploma d’Arte Applicata sul Costume e la Moda presso l’Istituto Statale d’Arte Bernardino di Betto di Perugia e il Diploma Universitario di Esperto di Costume e Moda presso la Scuola Diretta a Fini Speciali sul Costume e la Moda dell’Università di Firenze. Che magnifica esperienza, circondata da arte e creatività ho avuto modo di approfondire un interesse che non so dire nemmeno io come sia nato. Dopo il diploma sono entrata a lavorare in un’azienda di Bastia Umbra (Pg), leader nel settore dell’abbigliamento che mi ha dato la possibilità di crescere, ampliare le mie conoscenze lavorative e costruirmi a poco a poco una professionalità sempre più completa. Ho avuto l’occasione di lavorare a stretto contatto con importanti stilisti, ho visionato campionari di tessuti e accessori, ho potuto seguire passo passo l’uscita delle collezioni e molto altro. Non soddisfatta, mi sono iscritta all’Università degli studi di Perugia, corso di laurea in Lettere moderne con indirizzo storico artistico, perché l’arte mi appassiona da sempre, è per me una fonte continua di stimoli, mi permette di attraversare lo spazio e il tempo e di vedere il mondo attraverso gli occhi dei grandi maestri che hanno saputo cogliere le molteplici sfumature dell’animo umano.
Nel 2001 mi sono sposata e nel giro di un paio d’anni l’azienda per la quale lavoravo ha chiuso. Ho intrapreso altre esperienze lavorative che non mi hanno appagato fino in fondo. Ho deciso di lasciare il patinato mondo della moda per dedicarmi a tempo pieno alla famiglia. Sono nati Stefano, Angelica e Massimo, la mia vita si è riorganizzata secondo i ritmi dettati dai bambini e dallo studio che procedeva lentamente. Sono diventata moglie e madre, sentendomi nel profondo sempre una studentessa un po’ inquieta che, nonostante l’apparente maturità, ha ancora il cuore in gola ogni volta che deve sostenere un esame!
Sono trascorsi così circa10 anni, finché una mattina io e la mia amica Luigina Menichini (a sinistra, nella foto) non ci siamo ritrovate al telefono a fantasticare sulla possibilità di creare t-shirt stampate, che nel giro di qualche minuto diventano dipinte a mano. Confesso che prima di allora non avevo mai pensato alla possibilità di dipingere capi di abbigliamento, ma l’idea era davvero stimolante e mi sono lasciata trasportare dall’entusiasmo della mia amica che già si era dilettata con colori e pennelli.
Anche Luigina ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte Bernardino di Betto di Perugia per poi intraprendere l’attività lavorativa all’interno di un’azienda privata che si occupa di formazione professionale. Oggi è moglie e madre di Elisa e Noemi, continua a lavorare come impiegata amministrativa, ma nel corso degli ultimi anni è riemerso in lei il bisogno di esprimersi attraverso il disegno e la pittura.
L’idea di dipingere capi di abbigliamento è nata dal desiderio di creare qualcosa di unico e artigianale, così, nel giro di breve tempo, le idee hanno iniziato a farsi strada.
Per prima cosa abbiamo fatto ricerca di mercato, ci siamo documentate su quanto fosse diffuso il tipo di prodotto che volevamo realizzare, poi abbiamo iniziato a selezionare i colori più adatti ai diversi tessuti, tenendo ben presenti diversi fattori: resistenza ai lavaggi, alla luce, ai trattamenti chimici, lucentezza, brillantezza, facilità di stesura. Contemporaneamente abbiamo preso in esame i tessuti sui quali volevamo dipingere: seta, lana, cotone e viscosa. La ricerca procede ancora oggi, lavoriamo con materiali di altissima qualità, ma continuiamo a sperimentare, per offrire sempre ai nostri clienti qualcosa di nuovo.
La parte più snervante di questo entusiasmante inizio è stata sicuramente la scelta del nome, doveva collegarsi alla tradizione artistica italiana, doveva evocare un classico trasportato nella contemporaneità, doveva suscitare curiosità e doveva legarsi a un’idea di donna non sfrontata, mai volgare, certamente non scontata, capace di rendersi protagonista: CastaDiva c’è sembrato perfetto.
Dopo aver scelto il nome, abbiamo pensato a regolarizzare la parte burocratica con l’apertura della partita iva, la costruzione del sito internet, l’apertura della pagina Facebook e la creazione di una rete di contatti lavorativi che è in continua evoluzione.
Nel giro di breve tempo sono diventata un’imprenditrice e per far questo né io né Luigina abbiamo beneficiato di alcun finanziamento. Tutto quello che siamo riuscite a costruire sino ad oggi lo dobbiamo al nostro impegno e alla pazienza dei familiari che ci sostengono e ci incoraggiano ad andare avanti. Le nostre prime clienti sono state le nostre bambine e non crediate che sia stato semplice accontentarle, sono piuttosto esigenti! Una volta selezionati i materiali e dopo aver preparato una serie di bozzetti che mettessero d’accordo il mio gusto con quello di Luigina, abbiamo iniziato a dipingere i capi che ci venivano consegnati dai clienti che volevano rinnovare il proprio guardaroba, cambiando l’aspetto di un abito, di un paio di jeans o di una maglia di jersey alla quale erano particolarmente affezionati.
Animate dal desiderio di creare qualcosa che fosse veramente nostro, ci siamo rivolte ad una ditta di Resina, dopo circa un’ora di colloquio ne siamo uscite con un abito da sposa da dipingere ed un evento da realizzare! Il 29 novembre del 2014 presso l’Atelier Giubilei di Resina si è svolto l’evento “Indossa l’arte” nel corso del quale alcuni nostri capi hanno sfilato, mentre io e Luigina dipingevamo sotto gli occhi dei presenti.
Il progetto è sicuramente ambizioso e molto stimolante, sono poche le realtà come la nostra in Italia, forse perché questo tipo di lavoro è lento e molto impegnativo. Ogni capo è pensato per soddisfare le richieste del cliente, si procede preparando uno schizzo del capo finito e il disegno preparatorio che poi viene trasferito sul tessuto. I dipinti sono realizzati interamente a mano e le applicazioni vengono cucite o termosaldate a seconda delle esigenze. C’è amore e passione in tutto quello che facciamo, c’è il gesto lento dell’artigiano che trasforma ogni creazione in qualcosa di unico e che lascia affiorare la propria personalità ad ogni pennellata.
CastaDiva è diventata una parte importante della mia personalità, aiuta ad esprimermi e mi ha reso più coraggiosa e intraprendente: è ancora presto per dire cosa diventerà in futuro, posso soltanto affermare che costituisce sicuramente una tappa importante nel lungo viaggio alla ricerca di me stessa.
E’ stato facile pensarla, le idee fluivano come un fiume in piena, molto più complesso è stato costruirla quotidianamente passo dopo passo, affrontando ogni giorno con la consapevolezza che se non ci mettiamo in gioco, non realizzeremo mai pienamente noi stessi, non scopriremo mai fin dove possiamo spingerci. Un pizzico d’incoscienza aiuta in questi casi, analizzare l’idea in ogni suo aspetto è doveroso, ma non lasciarsi spaventare da paure e ansie è altrettanto fondamentale, se si vuole realizzare un progetto.
Non è semplice conciliare la famiglia, le mille esigenze dei bambini e lo studio con l’impegno di un’attività ancora tutta da esplorare, non so se sto facendo i passi giusti, so soltanto che mi sono messa in cammino e che non mi arrenderò di fronte alle difficoltà perché io sono una “tipa tosta”, oggi sono CastaDiva!” http://www.castadiva.moda/
Giada Bambagioni
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