Baby fotoreporter potrebbero crescere.
Da alcuni mesi sono tornati tra i banchi di scuola: Indro Montanelli, Oriana Fallaci, Giorgio Bocca, Enzo Biagi, per citarne qualcuno, pronti a dare una mano ai bambini di età compresa tra i sei e i dieci anni col sogno di diventare giornalisti.
Uno scherzo? “Niente affatto. E’ un mio progetto – ci dice Mariella Roberto www.mariellaroberto.it (nata a Caracas, in Venezuela, nel 1987), sociologa e giornalista – che si chiama Giocareporter e sto portando in giro per l’Italia – prossimamente in alcuni istituti scolastici campani e piemontesi – dopo averlo sperimentato in un centro educativo a Baveno. Non mi aspettavo tanto entusiasmo dei bambini coinvolti, che si sono rivelati interessati soprattutto a creare blog dedicati al turismo. Si sono divertiti a parlare della loro città preferita e delle sue bellezze”.
Ma di preciso cosa insegni? “Utilizzando quotidiani locali, nazionali, scorrendo siti e blog, insegno come si costruisce un pezzo. Si parte dalla regola delle cinque w. Faccio vedere come si fa un’intervista, come si legge in modo critico un quotidiano. Li aiuto a capire come si costruisce una notizia per la radio e un servizio per la tv, o a distinguere l’attività di giornalista da quella di addetto stampa e pr. In tutto questo lavoro, mi faccio aiutare dai grandi maestri del giornalismo, che i bambini non conoscono. Porto in aula i loro libri. Do basi di giornalismo costruttivo, insegno loro come muoversi tra le fake news – aiutandomi con i dati – come si sviluppa una rete di contatti. E così, anche elementi di storytelling e marketing, informazioni sull’Ordine dei Giornalisti, sulla deontologia professionale.”.
Come organizzi il lavoro? “Gli insegnanti ed educatori scelgono un personaggio famoso. I bambini vengono divisi per gruppi. Ogni gruppo sceglie un insegnante da intervistare. I piccoli reporter iniziano a turno a intervistare gli adulti. Attraverso gli indizi forniti dagli adulti i bambini scoprono il personaggio famoso. Segue l’elezione del gruppo vincitore. E ti assicuro che già da questi primi semplici esperimenti si individua chi ha stoffa per fare questo mestiere. Fiuto, curiosità, perseveranza. Alcuni promettono davvero bene”.
La passione per il mondo dei bambini e dei ragazzi di Mariella, che è anche iscritta al Constructive Network, non finisce con il Giocareporter.
La nostra sociologa è impegnata anche a promuovere un altro progetto che si chiama Hubrains – “un Social Club Innovativo che – ci dice – vuole mettere in contatto il mondo giovanile con le imprese. Il filo conduttore del progetto, ideato da Giustiniano Lavecchia, consiste nel sostenere i ragazzi nella ricerca del loro scopo di vita perduto per liberare il loro talento con gli strumenti giusti, la responsabilità e la comunità. Obiettivo ultimo della nostra idea: creare start-up innovative. Abbiamo aperto un sito www.hubrains.org, dove vengono presentate in maniera trasparente le attività di quella che è soprattutto un’associazione culturale. Per questo progetto è importante la collaborazione di banche, imprese che abbiano a cuore le sorti di tanti ragazzi capaci e meritevoli. Si prevede anche l’istituzione di un Osservatorio internazionale, di una Scuola di libero pensiero e di Nomadi creative day”, oltreché di un Centro Studi di economia. E tutto questo perché tante idee – potenzialmente progetti imprenditoriali – di ragazzi fra i 14 e i 22 anni non vengano persi”.
A sostegno di Hubrains ci sono: Fondazione Cariplo, illimity, TOP PARTENERS, O&DS, Aichi Obiettivo 20 e Step Net.
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