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Arte e paesaggio. Dalla Puglia un modello da imitare. Grazie a Giusy

Giusy Caroppo, classe ’66, barlettana, storica dell’arte.  

E’ stata lei a stendere e curare un elaborato, che ha permesso alla Puglia di incassare, poche settimane fa, un prestigioso riconoscimento.

Si tratta del progetto di cooperazione INTRAMOENIA EXTRA ART/ WATERSHED – nell’ambito dell’arte contemporanea e del patrimonio.

Sfiorando il punteggio massimo, il progetto, è, infatti, risultato primo assoluto nella graduatoria dei progetti di cooperazione, che beneficeranno di un cofinanziamento dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Cultura per l’anno 2012.  Quale la motivazione?

“L’idea originale, interessante e dinamica – si legge nella valutazione degli esperti della Commissione – genera il potenziale necessario per renderlo uno dei principali eventi culturali a livello europeo. Si può ben prevedere come il modello possa contribuire alla cooperazione culturale a livello europeo attraverso la moltiplicazione di iniziative simili, che il progetto ben illustra.”

Con il progetto WATERSHED  – fa capire Giusy – il felice dialogo tra arte contemporanea e luoghi del patrimonio, tra giovani artisti emergenti e affermati attori del panorama artistico mondiale, che è al cuore della collaudata iniziativa INTRAMOENIA EXTRA ART, assume una dimensione europea e si propone come modello da imitare, 100 % “Made in Puglia”.

Ma vediamo nei dettagli di cosa si tratta.

Il progetto, promosso e coordinato dall’Associazione pugliese Eclettica_Cultura dell’arte, con il contributo del project manager AldoTorre, è incardinato sul tema dell’acqua.

“L’iniziativa – spiega Giusy – coinvolge  Italia, Olanda, Belgio e Svezia in uno scambio tra artisti del Nord e “alter-ego” del Sud, che toccherà teatro-danza, architettura, scultura, arti visive, video art, performance art e proporrà installazioni in luoghi di interesse storico-artistico e naturalistico. Si tratta di  un’offerta, che non mancherà di incuriosire ed appassionare il pubblico, il quale avrà l’occasione di godere degli eventi previsti nei quattro Paesi in maniera del tutto gratuita, a partire da quest’estate”.

Un’idea, INTRAMOENIA EXTRA ART, già rodata in territorio pugliese per cinque edizioni e voluta dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia.

Ma come è nato il progetto Watershed?

E’ nato sulla scorta dell’esperienza di INTRAMOENIA EXTRA ART, il progetto di museo temporaneo diffuso, che ha portato l’arte contemporanea nei castelli e palazzi storici di Puglia per sei edizioni. Ideato e curato da me, fin dall’articolato titolo, con la prestigiosa guida scientifica di Achille Bonito Oliva. Ho pensato che  l’esperienza – che ha coinvolto artisti provenienti da tutte le parti del mondo, i quali avevano apprezzato la relazione con il territorio, sia dal punto di vista architettonico e paesaggistico, che di identità e cultura locale – potesse essere trasferita, quale esempio di “buona pratica” in Europa. Lì manca l’attenzione per il riuso di luoghi storici e naturali. E questo, probabilmente, perché il “sistema museo” funziona meglio, e i contenitori convenzionali non mancano. Ho pensato che occorresse cercare fondi. Ed i fondi si rintracciano, partecipando a bandi pubblici. Questo, per le esigenze e la struttura stessa del progetto, sembrava perfetto.

In concreto, cos’è Watershed?

Watershed non è una mostra, non è un festival, non è una rassegna d’arte, non sono vere e proprie residenze d’artista, tuttavia è un po’ tutto questo. Il senso di Watershed nasce proprio dal suo essere variegato e in progress.  E’ stato pensato come una serie di “azioni” multidisciplinari, realizzate in vista della produzione di qualcosa di inedito, nuovo, da parte del pubblico.

Obiettivi?

Il progetto si propone di creare una rete di relazioni tra quattro Paesi partner – Italia, Paesi Bassi, Belgio, Svezia – basata sul comune concetto base dell’Acqua. Tutte e quattro le nazioni sono caratterizzate da bacini, secondo un principio di interdisciplinarietà. E questo è espresso attraverso installazioni d’arte contemporanea, land art, teatro-danza, architettura e dibattiti virtuali. L’attenzione è rivolta al dialogo tra artisti noti ed altri emergenti e alla cooperazione tra il nord e il sud dell’Europa, coinvolgendo alcuni tra i più famosi artisti europei, come Jan Fabre e l’architetto olandese Nio.

Le ricadute sulla sua regione?

Sicuramente Intramoenia Extra Art ha già avuto effetto sulla regione: la Puglia è diventata un po’ un emblema in Italia, in un momento di grandi difficoltà. Ha continuato, seppur con pochi mezzi, a realizzare iniziative culturali di qualità come questa o come è stato, nel 2011, l’Evento collaterale della Biennale di Venezia “ Pino Pascali Ritorno a Venezia/Puglia Arte Contemporanea”, che ho curato con Rosalba Branà e la Fondazione Pascali di Polignano. Iniziative che hanno portato la nostra terra in circuiti internazionali, l’hanno fatta conoscere e apprezzare da grandi artisti stranieri o di rilievo nazionale, che hanno maturato “riconoscenza” per  tutta la nostra Puglia, quasi un legame affettivo.

Cosa servirà per attivare Watershed?

Una grande macchina organizzativa, quello che comunque è ECLETTICA_CULTURA DELL’ARTE da una decina d’anni. Questo è ciò che più mi spaventa.

Perché?

Questa volta lo staff sarà limitato a poche unità, in quanto il progetto è visto più come un sostegno agli artisti che agli operatori.

SARAH_CIRACI_Infinito_2005_Casteldelmonte_INTRAMOENIA_EXTRA_ART1.

A quanto ammonta il cofinanziamento?

Il cofinanziamento della UE ammonta a 140 mila euro. sempre se si svolgerà per intero tutta l’attività prevista e sarà rendicontato alla Commissione come dovuto.  La Regione Puglia sostiene il progetto con 80 mila euro nell’ambito della programmazione delle Attività Culturali dell’assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo. Il resto dovrebbe venire da Comune di Barletta, Provincia BAT e partner stranieri. Mancherebbe ancora qualcosa per raggiungere pienamente il co-finanzimento.

Quali saranno i prossimi step?

Ci sarà la realizzazione della piattaforma web, che darà l’idea complessiva del progetto, in divenire, e il primo evento, DARK MATTER, un’installazione ambientale nel Castello di Barletta (il 20 giugno, l’opening) su due livelli, composta da un oggetto disegnato da NIO architecten – Maurice Nio è uno tra i personaggi più attivi e interessanti dell’attuale scena architettonica europea-, che pare rimandare ai disastri ambientali, e dalla video proiezione ‘The Besieged Low Lands’ (Le Low Lands sotto assedio), ispirata alle piene nei Paesi Bassi. Tutto sarà introdotto da un dibattito tra l’architetto MAURICE NIO e giovani studiosi ed esperti di architettura, urbanistica e paesaggio, di area pugliese, in un’AGORÀ aperta al pubblico e ai rappresentanti istituzionali, coordinata da Patrizia Pirro.Seguiranno in Puglia la “Residenza di Bigert & Bergström” presso le saline di Margherita di Savoia, una mostra e conferenza Jan Fabre al Palazzo della Marra di Barletta, la rappresentazione Compagnia delle Formiche nelle saline di Margherita; in Belgio la residenza  e la rappresentazione della Compagnia delle Formiche a Troubleyn ad Anversa; a Rotterdam una installazione Guillermina De Gennaro, in Svezia la residenza di Luigi Presicce e la produzione e mostra del pugliese e di Bigert & Bergström. La testimonianze entreranno a far parte di un più ampio progetto video. a cura di Sarah Ciracì, dedicato al progetto Watershed, che ne vedrà coinvolti i protagonisti più noti.

BIGERTBERGSTROM_january_molybdomancy

A cosa si è ispirata quando ha elaborato il progetto?

Mi ha ispirata il tema fluido dell’acqua anche rispetto al concetto di arte e relativa evanescenza. Poi la stessa Europa sta vivendo un periodo poco incasellabile. E ancora ho pensato ai luoghi, che volevo coinvolgere, specie le saline di Margherita di Savoia, sicuramente sottostimate e poco note. Volevo fare un progetto che avesse l’acqua come filo conduttore, ma non in maniera scontata. Sottolineo che il progetto l’ho steso io nei contenuti, in quanto autore e curatore della parte artistica, seguendo anche le direttive del bando. L’ha ristrutturato poi Aldo Torre, il project manager del progetto, reduce da esperienze europee, che è riuscito a re-interpretarlo secondo quella che è la mentalità internazionale, rendendo il testo in un inglese semplice. È con lui che ho poi elaborato il piano finanziario, sicuramente l’elemento più complesso e rischioso di tutto il progetto.

 Cosa si aspetta ora?

Sperando che la sua gestione nel tempo vada per il meglio  – non è semplice gestire un progetto europeo – mi aspetto che possa essere l’occasione per farmi conoscere meglio come curatore a livello nazionale e internazionale, per lavorare a grandi progetti non prodotti da me.

Sembra molto tosta!

Forse la mia tostaggine è pari a  10!  Ho una famiglia e cerco di esser presente con i figli ormai adolescenti. Per fortuna ho un marito che condivide questa mia attività. Un’attività che nel pieno degli eventi mi coinvolge anche 24 ore su 24. Per una donna è sempre difficile “galleggiare” nei mille impegni di ogni giorno! E poi sono un po’ un cane sciolto, restia a compromessi, specie nel mio ambiente, ho un mio modo di concepire l’arte non convenzionale, non mi allineo facilmente alle mode. E sono troppo schietta: questo spesso non paga, ma resto sempre me stessa, coraggiosamente. Anche per questo mi darei 10 di tostaggine.

                                                                                                                            Cinzia Ficco

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