Ha cominciato prima con la compagna del suo edicolante e i figli degli artigiani del suo quartiere. Poi con gli amici. Il passaparola ha fatto il resto. Nel 2015 ne ha messi insieme venti, nessuno dei quali aveva mai letto uno spartito musicale. Oggi ne dirige cinquanta, che si sono specializzati nella musica del ‘900 – Busto, Margutti, Rutter, tanto per citare alcuni tra i compositori più famosi. Sabato prossimo li guiderà nell’esecuzione del Sacred Concert di Duke Ellington a Perugia.
La tipa tosta questa volta è Carmen Cicconofri, classe ’86, nata a San Severino Marche, in provincia di Macerata, una laurea in architettura a Roma ed una smisurata passione per la musica che l’ha portata a strappare qualche anno fa un contratto a tempo indeterminato e a buttarsi in un’avventura tutta nuova e tutta sua. Quella dell’associazione musicale: Coristi a Priori, dal nome del quartiere perugino in cui abita.
“Una sfida vinta – dice Carmen – che mi ha ripagato di una strada, quella della musica, parecchio in salita. Sono figlia d’arte, e questo, a dispetto di quanto abbiano pensato per anni i miei colleghi di corso al Conservatorio di Pesaro, non è solo un onore. Ho sempre dovuto faticare parecchio per far capire quanto valessi”.
Flashback. Carmen è figlia del maestro Aldo, che ha insegnato direzione di coro prima al Conservatorio di Foggia, poi in quello di Perugia e di Pesaro.
Da piccola Carmen cantava. Ma suo padre ha sempre voluto per sua figlia una preparazione, diciamo, completa. Così Carmen ha continuato a seguire lezioni al Conservatorio fino all’età di 18 anni. Poi, si è iscritta all’università e si è laureata in Architettura a Roma.
“Senza mai dimenticare la mia passione, quando ero all’università – racconta- cantavo jazz in alcuni gruppi. Ed Ella Fitzgerald era la mia preferita. Non ho mai rotto in modo definitivo”.
Ha ripreso a studiare musica a 26 anni. “In genere a quell’età – spiega- chi ha cominciato da piccolo come ho fatto io, si trova ad un bel punto. Io ho dovuto ricominciare, tra allievi spesso molto più piccoli. I miei, che hanno dovuto sostenere due percorsi di studio, per fortuna, sempre dalla mia parte”.
Così, dopo essere diventata architetta Carmen si iscrive ad un’Accademia di direzione d’orchestra a Milano e trova lavoro come assistente al project manager di un’azienda di interni. Ottima posizione, ottimo stipendio, ma questo non le basta.
“Così – dice – decido di mollare il lavoro e trasferirmi a Roma dove seguo un master in management dell’arte e dei beni culturali. Dopo poco mi iscrivo al Conservatorio di Pesaro, dove seguo i corsi di direzione di coro, tenuti da mio padre ed altri docenti. E’ stato un periodo faticoso, perché, sì, c’era lui a sostenermi, ma anche chi mi ripeteva che non ero all’altezza, inclusa la mia coscienza! Pensavo che forse non ce l’avrei mai fatta”
Dopo alcuni mesi Carmen inizia a lavorare con le scuole. E quattro anni fa prova a dar vita al suo Coro. “Una cosa tutta mia – spiega – che sta crescendo e vorrei che tra qualche anno partecipasse anche a concorsi musicali. Siamo cinquanta, di età compresa tra i 28 e i 38 anni, provenienti da tutta la provincia. Ci stiamo specializzando sulla musica del ‘900 e contemporanea, un terreno ancora da molti inesplorato e stiamo lavorando per altri esperimenti: la musica elettronica. L’anno scorso siamo riusciti ad entrare in un bel progetto, sostenuto dalla Cassa di Risparmio di Perugia, che prevede spettacoli da portare in giro per l’Umbria. Sei tappe in tutto – ne abbiamo fatte due – con la storica Perugia BigBand, la più longeva orchestra nazionale di jazz anni Trenta e Sessanta, nata nel ’73 nel capoluogo umbro”.
Il coro si è esibito l’anno scorso nelle Marche, a Bomarzo, in provincia di Viterbo e a Po’Bandino, in Umbria.
L’Associazione di Carmen si autofinanzia ed è ancora in cerca di una sede definitiva. Le prove le fanno in Via dei Priori o via della Sposa.
“Diamo un piccolo contributo – afferma Carmen – alla chiesa che ci ospita. Ma ci piacerebbe avere un locale più grande – siamo tanti e stiamo stretti un po’ ovunque- e tutto nostro perché stiamo avendo nuove adesioni. Nei prossimi anni? Vorrei un gruppo ancora più inclusivo, più preparato e, soprattutto, più aperto a nuove produzioni musicali. Mi piacerebbe che negli anni questa Associazione diventasse un presidio culturale in un quartiere che fino a qualche anno fa ha rischiato di spopolarsi. Ci piacerebbe dare vita a un’associazione corale dove ci sia spazio per cantare a tutte le età. Per il 2020 abbiamo in programma tanti nuovi progetti dal super classico all’ultra moderno https://www.facebook.com/coristiapriori/”
Sabato prossimo il Coro di Carmen si esibirà con il Coro Polifonico Città di Tolentino, la Perugia BigBand e Marta Raviglia, docente di canto Jazz al Conservatorio Morlacchi. Per sabato, 14 dicembre, invece, i Coristi a Priori regaleranno sempre a Perugia “A Christmas Carol”, uno spettacolo patrocinato dal Comune di Perugia.
E la tua laurea in Architettura? Sorride Carmen e risponde: “Penso che quella laurea mi abbia insegnato ad avere un pensiero flessibile e un approccio alla realtà sempre adattabile. Oltre ad orientarmi nell’attitudine alla pianificazione. La somma dei vari percorsi fatti mi ha reso la persona che sono. Non avrei potuto vedere le cose come le vedo ora se fossi stata sempre e soltanto una musicista o soltanto una architetta”.
Ti senti tosta? “Dicono che sia una tipa tosta. Io più che altro mi limito a non mollare mai, perché ho imparato che per realizzare i propri sogni bisogna insistere, riprovare, accettare le battute d’arresto e ripartire sempre più motivati. Lo dimostrano i quattro anni di lavoro costante con tutte queste persone che la musica si limitavano ad ascoltarla e mai avrebbero immaginato di cantare. Ora il gruppo è affiatato. Ogni mese fa un passo avanti. Sono loro i veri tipi tosti, i miei coristi”.
Lei è bellissima