“Volevamo svecchiare l’approccio al lavoro dei fisioterapisti in Italia e far capire che circolano idee sbagliate su come, per esempio, trattare un dolore cronico. Così, dopo aver seguito un master, tenuto da docenti anche stranieri,abbiamo deciso di divulgare sui social quanto avevamo appreso. Prima, però, abbiamo tradotto in italiano gran parte dei testi – scritti in inglese – su cui avevamo studiato”.
A parlare è Niccolò Ramponi, fisioterapista veronese di 26 anni che nel 2018 ha fondato una società, Fisioscience, con i colleghi: Valerio Barbari (28), Stefano Diprè (28), Giandomenico Campardo (31) e Paolo Torneri (23).
“In un’epoca in cui predominano le fake news sui social network anche nel mondo della divulgazione scientifica in fisioterapia serviva un cambiamento più orientato verso la scienza – afferma Niccolò, che della start up è Ceo – Volevamo rendere la scienza accessibile a tutti, in modo rapido e veloce, così che i fisioterapisti di tutta Italia potessero migliorare le proprie conoscenze nel settore della riabilitazione. Con gli anni il progetto si è ampliato. Oggi organizziamo corsi formativi, workshop nelle università e progetti più innovativi, che stanno cambiando il modo con cui i fisioterapisti possono formarsi. Fra tante difficoltà, abbiamo dato vita ad una sorta di Netflix per fisioterapisti, seguita su Facebook da 15 mila iscritti, su Instagram da quasi 25 mila. Tra questi anche fisiatri e ortopedici”. www.fisioscience.it
Ma cerchiamo di capire.
Uno dei progetti che maggiormente caratterizza FisioScience è il FisioScience Club, una piattaforma che ha l’obiettivo di creare una community di fisioterapisti.
“I professionisti – spiegano i cinuque- possono infatti discutere e confrontarsi tra di loro su casi clinici che riscontrano nel proprio lavoro di tutti i giorni, per migliorare il servizio ai pazienti. Non solo, gli iscritti hanno a disposizione più di un’ora a settimana di contenuti formativi in diretta, tenuta da docenti universitari, che viene registrata e pubblicata su una piattaforma attraverso la quale gli utenti possono accedere in qualsiasi ora del giorno e da qualsiasi dispositivo. Un sistema pensato per rendere sempre più facile e personalizzata la formazione. In questo modo ogni fisioterapista può decidere quando formarsi in base alle proprie esigenze e ai propri impegni”. Solo nel 2021 sono state registrate più di 70 ore di contenuti.
Non è tutto. I cinque soci, a cui si sono aggiunti 28 collaboratori e che hanno investito risorse economiche proprie, “con la difficoltà – dicono- di conciliare il nostro lavoro e questo progetto- sono andati oltre”. A fine del 2020, in piena pandemia, da tipi tosti, si sono buttati in un mondo sconosciuto: quello dell’editoria.
“Studiando – afferma Niccolò – ce l’abbiamo fatta. Abbiamo fondato la prima casa editrice indipendente nel settore della fisioterapia e della riabilitazione”.
“Il primo libro pubblicato – spiega Valerio Barbari, responsabile del settore editoriale – è stato acquistato da quasi 1100 colleghi nei primi due mesi, rappresentando una vera sorpresa ed un vero e proprio attestato di stima al nostro sforzo”.
Il libro “Scienza e Clinica del Dolore” è stato scritto, infatti, oltre che dai fondatori di FisioScience, anche da docenti universitari dell’Università di Genova e Roma Tor Vergata e sta diventando un punto di riferimento tra i libri che si occupano di dolore, dalle basi scientifiche agli aspetti legati al trattamento.
A fine mese, sarà pubblicato un altro testo: “Evidence Based Practice, una guida pratica per il professionista della salute”.
Per il futuro? Niccolò non nasconde che vorrebbe far diventare Fisoscience realtà leader nella formazione on line e aggiunge: “La mission iniziale non è mai stata abbandonata. Anzi, è stata consolidata con lo sbarco nelle università. Proseguiremo su questa strada”.
“Per migliorare la formazione dei futuri fisioterapisti, abbiamo ritenuto utile avvicinarci ai luoghi che in passato hanno formato noi: le università – spiega Valerio Barbari – Abbiamo quindi organizzato dei Workshop per poter contribuire noi stessi alla fisioterapia del futuro, rappresentata dagli studenti. L’iniziativa è stata accolta con piacere da molti coordinatori universitari, tanto che FisioScience oggi ha tenuto seminari formativi in molte università, tra cui Verona, Politecnico delle Marche, Insubria, Sassari, Cagliari, Torino. Non solo in Italia, perché grazie al progetto FisioScience International la divulgazione si è diretta anche all’estero. Il primo seminario online aveva 500 discenti del Pakistan ed è stato tenuto interamente in inglese”.
Ma tornando al dolore cronico? “Beh – afferma Niccolò- a differenza di quanto pensino ancora molti fisioterapisti l’esercizio fisico è preferibile al trattamento manuale”
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