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Giovanni Sardone, il Girardengo della Grande Distribuzione

Alla soglia dei 58 anni, non si è ancora stancato di pedalare. La sua vita continua a dividersi tra discese ardite e massacranti salite. E le idee, quelle più brillanti per le quali i suoi capi lo pagano, gli vengono sempre quando è sulle due ruote. Ha smesso da un pezzo di gareggiare con tanto di borraccia e senza un nobile rivale, ma non certo di cercare il modo per restare in equilibrio sul sellino della vita e della professione che, “fatta al Sud – ci dice – assomiglia alla sfida di un Girardengo”. https://www.youtube.com/watch?v=oXOZBjcECPo

Lui è Giovanni Sardone, barese e fa il direttore commerciale per tutto il Mezzogiorno di una famosa azienda della grande distribuzione organizzata. Un’attività che ha dovuto imparare da solo, con la stessa determinazione e la stessa fatica che metteva quando correva in bici.

“Sono nato – racconta – nel cuore del capoluogo pugliese, nel rione Madonnella. Mio padre aveva una salumeria in via Imbriani, a pochi metri da casa. Ho avuto una infanzia felice. Giocavo spesso con altri amici nelle strade del quartiere. E anche le scuole medie sono state un periodo di grande benessere. Poi le cose sono precipitate”.

Quando inizia a fare ciclismo agonistico, con risultati discreti, iniziano le prime avversità. “Mio padre si ammala di tumore ai polmoni – racconta- malattia che lo porta alla morte dopo pochi anni”.

Senza lasciarsi vincere dal dolore, però, Giovanni riesce a diplomarsi con ottimi risultati. Rinuncia al mare e alle feste con gli amici perché è costretto a dividersi tra sport, studio e negozio. Ma stringe i denti e va avanti.

Arriva il servizio militare in Aeronautica, con qualche permesso in più, per la pesante situazione in famiglia.

Nel frattempo si iscrive alla facoltà di Scienze Forestali. “Papà, però, si stava spegnendo ed io non riuscivo a concentrami. Nello stesso periodo neanche mamma stava bene. Aveva crisi epilettiche. Poi un cancro. Morirà giovanissima. A quel punto decido di chiudere il negozio che gestivo con la mia ex moglie, la mamma dei mie quattro figli. Troppo complicato portare avanti un’attività che non mi era mai entrata nel sangue. Quel lavoro non faceva per me. Ero abituato a viaggiare per le gare ciclistiche e vedevo la salumeria troppo piccola e asfissiante. Avevo voglia di sapere, crescere, migliorare. E poi sentivo che la clientela storica voleva mio padre, era affezionata a lui. Non bastavano né mamma – prima che morisse- né mia moglie. In quel negozio mi sentivo un alieno anche se di sacrifici ne ho fatti tanti. Quegli erano gli anni bui per le piccole attività familiari, schiacciate dalla concorrenza della grande distribuzione. Sono andato avanti per alcuni anni solo perché c’erano la mia famiglia e mia madre a supportarmi. Lei mi ha sempre aiutato a non mollare e, soprattutto, mi ha trasmesso una grande lezione di vita: non esistono problemi senza soluzioni. Le questioni in apparenza complicate vanno scomposte e affrontate una ad una. Inizia a risolvere la prima, mi raccomandava, poi verranno le altre”.

Dopo aver chiuso la salumeria, Giovanni cerca di capire quale strada intraprendere.

“Per lo sport agonistico – spiega – ero troppo grande. Comincio a cercare un’attività che mi permetta di stare sempre in giro. Di pedalare. Faccio un colloquio di lavoro con un’azienda locale, che distribuiva prodotti freschi. Cercava un venditore da formare. Mi viene affidata un’area molto vasta della città di Bari. Non avevo soldi per comprare una macchina. Così propongo di usare la mia moto e la mia bici. Funziona. I miei capi sembrano entusiasti. Quello che diventa difficile è lavorare con imprenditori a cui devi spiegare che sei orfano, vieni dal Sud e non hai potuto studiare. Ma resto un ciclista, e Fausto Coppi, il mio mito, da lassù forse mi guida. Sforzi e impegno alla fine vengono sempre ripagati. Tanto che un giorno mi guadagno un complimento. Mi dicono che solo un bell’animale libero. Oggi? Sento di dover ancora crescere. E questo rientra nel mio modo di intendere la mia attività dove l’evoluzione e la qualità del lavoro vengono prima dei numeri. Cosa apprezzano i miei capi? Chi viene dal marciapiede sa riconoscere i rumori di fondo, i cambiamenti delle persone, quindi dei clienti, che non si possono prevedere, affidandosi a dati asettici o all’ossessione dell’efficienza o del profitto. Probabilmente è questo mio fiuto, appreso per strada, ad essere riconosciuto e premiato”.

Oggi Giovanni gestisce circa 120 negozi, quasi tutti a carattere familiare, di un marchio, un tempo leader della grande distribuzione, che si è dovuto riposizionare in un territorio, quello meridionale in cui ogni giorno si devono fare i conti con varie difficoltà, da quella dell’accesso al credito, alla mancanza di infrastrutture, alla burocrazia e alla criminalità.

“Prima – continua Giovanni – si incentivavano e si aiutavano tutte le partenze o ripartenze imprenditoriali. Oggi non si premia sempre lo sforzo e si usano solo parametri scientifici per decretare la sopravvivenza di una azienda.  Per i ruoli di leader che ho ricoperto, avrei potuto chiedere il trasferimento in altre regioni, ma è al Sud che ho deciso di continuare. Fare impresa qui non è facile, ma non impossibile. Spesso mi imbatto con imprenditori poco duttili, quelli che non capiscono che più si delega, maggiore è il controllo. Certo, imprenditori di vecchio stampo, ci sono anche al Nord e al Centro, ma questo è un problema che ho riscontrato soprattutto nel Mezzogiorno. Qualcosa con le nuove generazioni sta cambiando per fortuna. Oggi il mercato corre più di quanto noi immaginiamo e gli uomini in gamba delle aziende devono essere attenti e veloci. Le decisioni coraggiose e a volte impopolari, una volta prese, devono essere applicate perché il mercato non perdona. Insomma, servono bravi pedalatori”.  

“Se sono tosto? Senza lo sport e senza la bici non sarei diventato tosto. D’accordo, non ho potuto studiare e questo mi manca. Non sono andato in discoteca e al mare, come gli altri miei amici, ma ho imparato ad alzarmi all’alba come quando avevo un allenamento e dovevo fare cinque ore di allenamenti tosti. La bicicletta è stata la mia maestra di vita. Mi ha insegnato a soffrire per raggiungere gli obiettivi, rispettare gli altri per essere rispettato, piangere per poi ridere. Con il ciclismo ho conosciuto la bellezza delle cime montuose più alte e scoperto quanto impagabile sia vivere liberi e all’aperto. Quando sei un ciclista, cadi a 50 chilometri l’ora e ti va bene, con la carne appesa sanguinante, impari a riprendere a correre. Quando sei un ciclista, dopo 1000 chilometri di trasferte, stipato in auto o pulmini, impari a dormire a terra in otto e in una camera matrimoniale. Quando sei un ciclista, hai crisi di sete, impari a bere anche in un abbeveratoio. Quando sei un ciclista, cadi più volte e scopri che il tuo direttore sportivo è scontento della prestazione, impari a tornare a casa in bici con i punti di sutura. Ecco perché nelle mie trasferte, dovunque io alloggi, ho sempre una bici con me. La mia medicina, la mia fonte di ispirazione. E salendoci, torno il bambino felice del Rione Madonnella”.

Giovanni ha vinto più di 230 gare e portato a casa 50 titoli regionali ed uno nazionale di ciclocross. E tra breve avvierà un progetto a Cassano Murge. “Ho acquistato una masseria, dove vivono cento animali, di varie razze, molti salvati dal macello o abbandonati, e ne farò un Cicloalbergo”.

Nella vita di Giovanni un posticino l’ha occupato anche il calcio. In passato è stato anche direttore del Marsala, che era in serie D e commissario per un anno della Federazione calcio pugliese

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  1. Da barese, non conoscevo la sua storia … un ragazzo con un grande coraggio e con una forza d’animo incredibile. Cresciuto con esempi forti e genuini di genitori con un grande pregio, l’umiltà, cosa questa, che ne ha forgiato l’uomo che è oggi.
    Complimenti, davvero!

  2. Si , uomo di altri tempi , tosto e preparato su tutto , i problemi non sono problemi ma come se niente fosse , con una stretta di mano ed un sorriso il fornitore torna a “casa” sempre (almeno per quanto l’ho conosciuto) soddisfatto .

  3. Ciao Giovanni complimenti e congratulazioni per il meraviglioso traguardo che hai raggiunto e ti auguro tanti altri successi.

  4. Grandissimo Giovanni come ti dicevo in Whatsapp ho imparato durante gli anni di collaborazione professionale a stimarti prima come uomo e poi come dirigente. Non conoscevo pienamente il Tuo passato personale , ti dico la verità mi sono commosso e spero che il futuro ti possa riservare tutte le soddisfazioni che meriti. Ah dimenticavo quando inaugurerai la masseria vorrei essere invitato. Un abbraccio!

  5. GRANDE GIOVANNI COME SEMPRE, rendere possibile l’impossibile e nel tuo stile, ami affrontare le sfide e ti meriti questo risultato.

  6. Ciao Gianni, sapevo che eri una persona speciale e piena di talento molto prima che raggiungesse l’apice del successo. Complimenti 👏👏👏

  7. Congratulazioni Giovanni per i traguardi raggiunti!!! Sei una persona umile e generosa ma allo stesso tempo sei un uomo che sa trasmettere sicurezza e grandi valori!!! Ti auguro di “scalare” tutti i tuoi obbiettivi…e che il futuro ti riservi solo soddisfazioni….In bocca al lupo per tutto!!!

  8. Ho avuto il piacere di conoscere entrambi i genitori di Giovanni, due persone di grandi qualità umane, da lui ereditate.
    Ci siamo conosciuti oltre 35 anni fa, e senza tema di smentita posso affermare che Giovanni sia un “campionissimo”, in grado di affrontare i tornanti che la quotidianità pone dinanzi ad ognuno di noi, con tenacia e determinazione, di guardare avanti, lasciandosi alle spalle il polveroso “gruppone” cicalante, in grado di costruire squadre coese, pronte a correre e vincere insieme, sempre attento agli altri, un campione di lealtà.

  9. Leggendo la tua storia ….rivedo la mia infanzia e confermo tutto quello che tu dici , non e stato affatto facile superare barriere di scelta di vita vivendo in quei quartieri al limite della legalita’ dove solo l’amore educazione dei genitori fanno si che si intraprenda strade giuste , e tu caro Giovanni come me’ hai scelto la strada giusta dove determinazione coraggio e voglia di arrivare …ti hanno e ci hanno premiati, facile oggi dire sono all’apice del successo ma il vero successo l’abbiamo noi che oltre i studi …abbiamo vissuto e conosciuto la VERA SCUOLA DI STRADA…….un abbraccio fra’

  10. Ho avuto la possibilità ed il gran piacere di conoscere Giovanni lo scorso anno.
    Pur non essendo a conoscenza del suo passato, il suo vissuto mi è arrivato sin dal primo approccio.
    Da sportivo, affronta ogni contesto con energia, dedizione ed onestà intellettuale, molto rara di questi tempi.
    Leggere questa splendida intervista ha rafforzato l’opinione positiva che avevo di lui, sia da un punto di vista professionale che personale.
    Ad maiora semper!

  11. Giovanni Sardone,
    Vero competente dal background altissimo,
    Stratega e proattivo in tutto quello che fa.
    Il suo essere lungimirante gli permette di arrivare sempre a traguardi importanti.

    Complimenti Giovanni!!!!

  12. Persona e manager straordinario.
    Il tuo passato avrebbe messo in ginocchio tutti, invece tu, in piedi sui pedali hai affrontato le avversità come i ciclisti affrontano le più dure delle scalate.
    Una fortuna averti incontrato.

  13. Ho il privilegio di essere testimone di quanto descritto nella storia di vita del mio capitano,.Sei per me il fratello che non ho mai avuto. Abbiamo gioito e sofferto sempre insieme col massimo della sincerità e onesta che portiamo avanti ancora oggi. Mille aneddoti riempiono la nostra vita mi viene in mente quando papà Lorenzo e papà Filomeno venivano alle gare per vederci e si nascondevano per non caricarci di tensione e a fine gara tutto in un abbraccio. Cosa che succedeva anche nel quotidiano parlando dei progetti e arrivava una carica indescrivibile. Tutti sempre col sorriso sempre buone parole mai fuori posto. Vincere una gara nel giorno del compleanno dell’altro e sentirsi dire che non c’era regalo migliore. Quando racconto questa storia chi ascolta resta incredulo. Monetizzare la vittoria per pagare la rata della macchina. Tanta roba che ci ha reso forti. Capitano sei grande. Un mega abbraccio.

  14. Ho onore di lavorare con lui, mi sta insegnando tanto,
    Ma con lui ho avuto anche rapporto cliente fornitore, ero un ragazzino che faceva allievo capo reparti e mi disse che io avrei fatto il compratore,
    Dopo 15 anni ci siamo rincontrati e quella frase che disse ad un ragazzino che si approcciava al mondo del lavoro si è realizzata, ci vide lungo in solo 10 minuti che mi conosceva
    Ammiro la tua grinta, la voglia di non mollare mai
    Sei un grande Giovanni

  15. Ho avuto il piacere di conoscere Giovanni al Tulip Inn Hotel , un uomo di grande classe e di rispetto ho detto tutto.

  16. Ci sono uomini e grandi uomini
    Onorata di aver fatto la conoscenza di un grande uomo che dimostra giorno dopo giorno la sua grandezza sul campo professionale e umano
    Un esempio per i giovani a pedalare in tutte le direzioni che portano al successo
    Antonella D.F.

  17. Sergio
    Ciao Fratello, conosco e stimo Giovanni da oltre un ventennio, un uomo che qualunche cosa faccia , …mette sempre al primo posto , il suo essere libero ( sempre pronto a passare la borraccia ) non si fa condizionare da steriotipi di circostanza.
    UN VERO LEADER !

  18. GIUANN U CILIST ìììì ebbene si cosi ti chiamavamo da piccoli noi a rincorrere un pallone giocando sull’asfalto dove le porte erano formate da due grossi sassi e tu con la tua mitica bicicletta che non mollavi mai…..ti diro’ ce’ stato un tam tam di vecchi amici nel dirmi vitin vai sul sito magazine tipi tosti ste giuann u ciclist e quindi mi sono precipitato leggendo la tua storia che confermo tutto cio’ che hai ben descritto, il mio nome chiaramente fa parte della nostra grande comitiva di amici (stretti) io vitin fael nanucc (grande quest’ultimo ormai trapiantato al nord grande manager)colin e tu giuann…….bello ricordare la nostra adolescenza erano anni dove ci sentivamo i piu’ forti sempre uniti per condividere gioie e anche dolori (senza triss) traduzione senza soldi, ma eravamo felici e soprattutto uniti…..vorrei organizzare una rimpatriata cercando di coinvolgere la nostra mitica comitiva ….pochi ma super ,GRAND GIUANN U CICLIST. VITO LATTARULO.

  19. Oh Yes Giovanni sei un tipo tosto Fun da tempi in cui eri funzionario di Converting e mi volevi nella tua squadra 👍💪🏼

  20. Tanti i ricordi che mi vengono in mente: La trasferta a Genova in cui ti accompagnai per un colloquio con una nota azienda alimentare, condita dalle incertezze che questo comportava, e le soddisfazioni che ne hai successivamente tratto. Ricordo come riuscivi ad organizzare meticolosamente le tue giornate, dividendoti sapientemente tra lavoro, famiglia, sport, amori, amicizie chitarra, lettura. Sei sempre stato bravo nelle relazioni con la gente, forse sapientemente istruito da mamma Grazia. Dialogavi con la stessa disinvoltura con il tuo improvvisato massaggiatore e il noto professionista. Penso che tutto questo sia stata la tua palestra che ti ha consentito di essere quello che sei. E sono certo….non è finita qua. Ad maiora Giò.

  21. Grande storia di vita un vero self made man. Se non fosse stato per questo articolo avrei potuto solo intuire la grande umanità che si nasconde dietro il Giovanni professionista. Adesso so che oltre ad essere un manager con le palle è anche una persona da portare ad esempio. Ad majora.

  22. Uomo di spessore e personalità. ISTRIONICO nel lavoro come nel privato. O piace o non piace, non ci sono vie di mezzo.
    Collaborare con lui è sempre stimolante, ti spinge costantemente a superare i tuoi limiti.
    Ora, dopo aver letto del suo vissuto, capisco da dove gli vengano queste energie.

  23. Nicola
    Quando ti ho conosciuto ho capito subito che eri una persona speciale .
    Oggi dopo aver letto la Tua storia ho capito il perché…..

  24. Non potevo non lasciate un commento, per due motivi… il primo è perché Giovanni è un amico, il secondo perché la sua vita lavorativa è legata al ciclismo!!! Capisco molto bene quando dici che hai dovuto disporre di tutta la determinazione e fatica che mettevi quando correvi in bici per diventare uno dei più grandi leader Italiani nella grande distribuzione, e altrettanto capisco bene che dopo i sacrifici fatti in bici tutto il resto è una passeggiata!!! Quindi complimenti, come quando arrivi secondo in una gara di ciclismo e sei il primo a complimentati con il vincitore, ma stavolta hai vinto tu!!!

  25. Giovanni ha battezzato il mio passaggio da venditore di servizi a venditore di prodotti. Fra tanti candidati ha scelto me, siamo saliti su un furgoncino e mi ha insegnato la tentata vendita, grande scuola per chi vuole fare il venditore.
    Da lì in poi mi ha trascinato in ogni sua nuova avventura e nei suoi progetti, forse perché mi ritiene caparbio come lui, forse perché ho trascorso una infanzia come la sua o forse perché per quanto è duro e determinato ha un pezzo di cuore per tutti.
    Sul lavoro mai un rimprovero solo consigli.
    Nella vita privata un giocherellone.
    Ma Giovanni non si può raccontare, bisogna conoscerlo ed io dopo 20 anni di conoscenza e frequentazioni ho ancora molto da scoprire.

    • Conosco Giovanni dal 1994,abbiamo cominciato insieme un esperienza lavorativa in un’azienda di prodotto di largo consumo, lui Capo Area io venditore di tentata vendita.
      Era il mio capo, un capo vero, carismatico e caparbio, pronto a spronarti, a darti consigli e a farti sentire parte integrante di una squadra.
      Si una squadra, perché per lui fare gruppo, fare squadra era un’arma vincente.
      Ricordo con affetto una frase che mi ha insegnato: i numeri sono importanti, ma è più importante saperli leggere, Frase che ho portato con me in tutte le esperienze lavorative che ho avuto in questi 26 anni.
      Ora ci vediamo poco e non ci sentiamo quasi ma sono felice per la sua ennesima sfida lavorativa.
      Bravo Giovanni.

  26. Giovanni Sardone: persona estremamente umile e professionale, di quelle che raramente si riescono a trovare in campo lavorativo. Impossibile non stimarlo e non avere un occhio particolare per la sua affascinante tenuta. 💪💪

  27. Caro Giovanni benché per un breve periodo abbiamo collaborato, non ho mai saputo dei tuoi trascorsi, ma ho sempre sostenuto che sei un grande uomo, un combattente, un grande.
    Ti auguro di raggiungere i tuoi obiettivi e mostrare al mondo che i sacrifici, il dolore, la perseveranza, ed il sorriso sono la forza più grande che Dio ci ha donato per poter apprezzare ciò che di bello ci offre la vita.
    Sei un grande, e ti auguro di proseguire come hai sempre fatto senza mai arrenderti agli ostacoli che la vita spesso ci mette dinanzi, con tanta fermezza e determinazione.
    A presto
    Ugo

  28. Questa bella storia che conferma che tu sei un Campione nella vita ed anche nello sport. Ti conosco come Manager dal 2007 ma non conoscevo la storia di “Giuan u ciclist” raccontata dal tuo amico Vitino. Congratulazioni, grossi risultati ti aspettano ancora.

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