L’unico istituto scolastico in Europa, che prepari e accompagni i ragazzi con sindrome di Asperger nel mondo del lavoro, è italiano, ha sede a Milano ed è stato inaugurato a settembre scorso.
Si chiama Scuola Futuro Lavoro https://scuolafuturolavoro.it/
A fondarlo, Massimo Montini, un imprenditore della logistica e della elettromeccanica, nato nel capoluogo lombardo cinquantatré anni fa e papà di Roberto, che frequenta l’ultimo anno di scuole superiori.
“Ho cominciato a pensarci quattro anni fa – spiega Montini – per una esigenza famigliare. Ero preoccupato per mio figlio, affetto dalla sindrome di Asperger, e per tutti quelli come lui che, dopo il diploma o la maturità, devono cercare un lavoro. Il nostro sistema psico-educativo non è preparato a soddisfare i bisogni dei maggiorenni con sindrome di Asperger. Questi ragazzi, lo ricordo, hanno spesso una intelligenza e una capacità analitica superiori a quelle medie. Questa caratteristica, unita alla loro serietà, dedizione e sollecitudine nell’operare, li rende risorse uniche e preziose per un’impresa. Il problema, però, è che nel nostro sistema manca il sostegno formativo dopo la scuola secondaria di secondo grado. Per chi desidera continuare un tracciato universitario o intraprendere un percorso professionale, non c’è alcun supporto che aiuti ad affrontare tematiche importanti per la transizione all’età adulta, come: l’autonomia, la consapevolezza, la comunicazione con gli altri e le relazioni interpersonali. Si trattava pertanto di trovare un sistema che desse loro l’opportunità di esprimere queste abilità e li aiutasse a prendere coscienza del proprio valore professionale. C’è un altro aspetto da considerare. Le difficoltà relazionali di questi ragazzi, spesso accompagnate da deficit delle abilità comunicative, sensoriali e da comportamenti ripetitivi e interessi ristretti, rappresentano un deterrente per un’assunzione lavorativa. E sappiamo bene cosa rappresenti un’occupazione per le persone Asperger. Non è solo una questione economica, quanto una riabilitazione sociale. Di qui il Centro, che ho aperto, supportato da amici, e solo con le mie risorse economiche”.
Prima della scuola, unica nel suo genere, Montini ha dato vita alla Fondazione Un futuro per l’Asperger.
La Scuola presenta una definizione degli spazi chiara con una distinzione puntuale delle aree in cui avvengono le attività didattiche e ricreative. Ogni elemento punta a ridurre qualsiasi fonte di stress, a semplificare l’ambiente percettivo e facilitare la fluidità dei percorsi.
Per rispondere ai problemi sensoriali, caratteristici dei disturbi dello spettro autistico, gli ambienti riflettono molta cura nella scelta dei materiali.
Le aule, tutte rivestite da pareti fonoassorbenti in legno microforato, per un miglior comfort acustico, sono studiate per massimizzare l’apprendimento. Viene eliminata ogni fonte di distrazione, mentre le superfici interne sono minimali.
Nella scuola è presente una sala di decompressione, dotata di una comoda seduta, dove lo studente può rifugiarsi per contenere la pressione, qualora il sovraccarico sensoriale o il disturbo esterno superino la personale capacità di compensazione.
Sei i corsi che si possono seguire: Graphic Design, Videomaking, Web Design, Game Design, Informatica per l’industria 4.0, Digital Fabrication, Visual Effects.
“Puntiamo – continua Massimo – a rendere indipendenti e a preparare i nostri ragazzi. Ma non parlo solo di quelli con sindrome di Asperger, ma di tutti coloro che, con un diploma di scuola media superiore, sceglieranno i nostri corsi di specializzazione nel settore tecnologico 4.0, in cui la parte IT risulta essere la più richiesta dal mercato. Abbiamo pensato a una specifica selezione di materie per preparare i ragazzi alla rivoluzione digitale in corso”.
A tenere le lezioni, modulabili, cioè, che possono durare sei mesi o qualche mese, ma replicabili nel corso dell’anno, ci sono accademici delle università lombarde. Il progetto coinvolge anche educatori, psicologi, aziende, e realtà come: Sodalitas, Human Age Institute, Umana e Fondazione Sacra Famiglia.
Oggi il Centro, 750 metri quadrati, pensato come una scuola Azienda, conta circa 45 ragazzi.
“Una volta terminati i corsi, i ragazzi saranno aiutati ad avvicinarsi al mondo del lavoro sulla base delle loro capacità, abilità e aspirazioni – ci fa sapere l’imprenditore- Saranno seguiti da esperti, che si occuperanno del loro orientamento e supporto nella ricerca di opportunità occupazionali. A maggio prossimo i ragazzi esporranno i propri lavori in occasione della rassegna Milano Digital Week“.
Per l’emergenza sanitaria, in questi giorni la scuola è chiusa. Si riparte la settimana prossima con lo smart working. Tra il 7 e l’8 aprile, invece, Eleonora Boneschi, responsabile del progetto didattico Scuola Futuro Lavoro, sarà in Francia ad illustrare i risultati dei primi mesi della scuola. L’invito al convegno arriva da Michela Deni, professore ordinario dell’Università di Nîmes, dirigente del laboratorio di innovazione sociale attraverso il design PROJEKT (http://projekt.unimes.fr – responsabile scientifica per l’Università di Nîmes del progetto Aspie-Friendly, che riunisce numerose università: https://aspie-friendly.fr) Il convegno è dedicato all’alterità in ambito scolastico.
In futuro? “Intanto – replica Massimo – vorrei che mio figlio diventasse indipendente. Questo sarebbe il miglior regalo sia per lui sia per me. Non avrò la sicurezza di poterci riuscire, ma ho il dovere di provarci. Alcuni soggetti Asperger, se supportati, riescono ad avere una vita del tutto autonoma. Ma occorre, come dicevo, lavorare sull’aspetto relazionale. Ricordo Steve Jobs, dalla memoria prodigiosa, ma con un carattere intrattabile, poco interessato al prossimo. Albert Einstein, che durante l’infanzia dimostrò tratti di asocialità, Isaac Newton, che poteva dimenticarsi di dormire e mangiare anche per giorni interi, Charles Darwin, maniaco della catalogazione, ossessionato dalle sue collezioni naturalistiche. Tutti geni assoluti che hanno fatto la storia dell’umanità. Vorrei che il nostro metodo diventasse un modello e che si creassero sedi decentrate della scuola. Abbiamo richieste da Bolzano, a Ragusa e Pantelleria. Ma occorrono risorse umane e finanziare. Però, siamo tosti e uniti dal desiderio di aiutare questi ragazzi a trovare la propria strada”.
È un’occasione unica ! Mio figlio Federico vorrebbe partecipare ai vostri corsi , noi siamo di Roma e sarebbe bello dare la possibilità di frequentare la vostra scuola a ragazzi fuori sede, magari organizzando una co-housing che avrebbe una duplice valenza . Magari … !