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“Affido Culturale”: nasce in quattro città italiane il progetto per contrastare la povertà educativa

E’ stato presentato oggi in modo ufficiale “AC – Affido Culturale”, un progetto nazionale selezionato da Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, che parte da Napoli e si svolge anche in altre città italiane, tra cui Bari, Modena e Roma.

Il lancio nazionale del progetto, che è iniziato ad aprile scorso durante il lockdown, si è tenuto, a causa del Covid-19, attraverso una videoconferenza pubblicata sulla pagina Facebook “Affido Culturale”.

Il progetto coinvolge circa 800 nuclei di famiglie/persone aderenti a 29 appuntamenti culturali gratuiti a città da svolgere in 14 mesi, a scelta tra musei, teatri, cinema, librerie, fattorie didattiche e altre attività culturali. Sono previsti anche merenda e trasporto. Per presentare Affido Culturale,, nel video, intervengono: Nobile Don Nicola Caracciolo di San Vito dei Duchi di San Vito, Governatore alla Beneficenza e all’Assistenza del Pio Monte della Misericordia, Ivan Esposito, Project Manager di Affido Culturale, Marco Musella, professore dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” Dip. Scienze Politiche, Fabio Lanzoni, Consorzio Mipa, Angelo Romano, fondatore di HPO, e i quattro referenti per ogni città. Questo progetto unisce in un’unica rete ben 25 realtà: tutte vantano una grande esperienza nel mondo culturale e della formazione, e molte sono già dedite da tempo proprio al mondo dell’infanzia, collaborando con enti scolastici e istituzioni politiche. In particolare, il progetto si arricchisce della partecipazione attiva del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” e del Consorzio MIPA per monitorare, valutare e verificare le attività del progetto, lo stato di realizzazione e di ottimizzazione del progetto stesso in modo che possa diventare autonomo. “AC” è stato tradotto anche in lingua Cinese grazie alla collaborazione con l’associazione “Ciao Cina” a Napoli.

Cos’è Affido Culturale?

Affido Culturale parte dalla valorizzazione dell’esperienza dell’affido familiare, per offrire la possibilità ai bambini che normalmente non hanno modo di arricchirsi culturalmente, di appropriarsi della bellezza della cultura. Questo è possibile usufruendo di attività create appositamente per loro grazie all’abbinamento di coppie di persone (selezionate e poi messe assieme tenendo conto di diversi fattori) che mettono a disposizione il loro tempo. Questa “condivisione” permette alle persone e ai bambini di vivere insieme esperienze ed emozioni. Inoltre, questo progetto è un unicum nel suo genere perché utilizza circa il 40% del contributo per finanziare le attività culturali nei quattro territori, in modo da creare Patti Educativi (garanzia)e una reale economia che “circola” attraverso l’utilizzo di una APP, creata da HPO, capace di tracciare gli “e-ducati” (moneta virtuale solidale), divulgare gli eventi e monitorare l’uso dei fondi da parte dei partecipanti.

Perché Affido Culturale? La parola chiave è “cambiamento”.

AC parte dal concetto che: la povertà educativa è uno dei virus più pericolosi. “C’è un mare di bambini che non riesce a fare cose semplici: andare al cinema, a teatro, al museo, in una fattoria didattica o in uno science center”. E, poi, cercare di contrastare la povertà educativa significa avere una responsabilità comune nei confronti di tutta la comunità, che va coinvolta. Nello specifico, il progetto si propone di apportare un “cambiamento”: cambiare tale situazione è uno degli impegni presi attraverso un gesto facile, ossia il condividere momenti. Un genitore, ma anche un single, che abitualmente accompagna i suoi bambini al cinema, a teatro, al museo o in libreria, (o ha il tempo di farlo), può portare anche un bambino – eventualmente con un membro della sua famiglia – che in questi luoghi non entrerebbe. Le cause di questa mancanza possono essere diverse e non sono dovute necessariamente a problemi economici. A tali motivazioni, si possono aggiungere le barriere linguistiche per i piccoli migranti e le barriere fisiche per i bambini con disabilità. AC cerca di andare incontro a tali difficoltà, offrendo esperienze di condivisione e scambio, in cui si adopera in maniera concreta tutta la comunità. Infatti, anche un museo, un teatro, un cinema che si convenziona con AC potrà legittimamente vantare una responsabilità sociale che può trasformarsi in un incremento di pubblico e di incassi.

Affido Culturale stringe Patti Educativi e crea gli “e-ducati”

Questo insieme di fruizioni culturali condivise fa sì che ogni coppia di famiglie/nuclei di persone stringono un Patto Educativo: un sostegno complessivo multidimensionale promosso, garantito e monitorato dalla Scuola. Nell’ambito del progetto, le Istituzioni scolastiche si occupano, infatti, di individuare i bambini e le famiglie-destinatarie e di fungere da garante fiduciario collaborando nella stesura del Patto Educativo con le famiglie. A questo punto, ad ogni famiglia-risorsa viene affidata una dotazione di “e-ducati”: una moneta virtuale solidale, con cui pagare i biglietti di accesso a luoghi della cultura convenzionati ad hoc in quella città. Le transazioni in e-ducati viaggiano sulla APP appositamente realizzata, che facilita il monitoraggio finanziario e delle attività, oltre che il fundraising di progetto. Sono inclusi trasporti merenda.

Un progetto che si apre all’esterno

AC è un progetto che si apre all’esterno, grazie alla volontà di tessere nuove relazioni con realtà culturali e istituti scolastici delle città in cui svolge la propria azione. Lo spirito è quello di essere in rete per cambiare il territorio insieme, andando nella stessa direzione. Per questo motivo, i referenti del progetto di Napoli, Roma, Bari e Modena stanno stipulando rapporti di collaborazione e convenzioni con associazioni, enti e istituti scolastici con i quali condividere il progetto in modo da arricchire tale esperienza. Le famiglie-risorsa e le famiglie-destinatarie hanno così maggiori opportunità di condividere e trascorrere assieme momenti dedicati ad attività dove la cultura incontra il divertimento. AC sogna un futuro in cui scambio, dono di sé, fiducia e reciprocità, passione e spirito di iniziativa, attenzione per l’altro e responsabilità, si diffondano nella società e siano di guida per le scelte individuali e collettive. 

Come si può partecipare? 

Contattando i referenti della propria città tra Napoli, Bari, Modena e Roma.

Per maggiori info: https://percorsiconibambini.it/ac-affidoculturale/

Note di approfondimento

Succede in Italia dove circa 9 mln e mezzo di bambini e ragazzi vivono in povertà relativa e assoluta. Da nord a sud: sono le periferie urbane ma anche le zone interne del paese che vivono situazioni di isolamento e spopolamento. I dati OpenPolis/Con I Bambini mostrano come i bambini tra 6 e 10 anni frequentano sì spazi culturali, ma soprattutto per la singola visita scolastica; museo e teatro non sono nella quotidianità. Campania e Puglia sono decisamente sotto la media nazionale.

Nello specifico di Napoli, AC è attivo nel Centro Storico, a Pianura e Scampia, territori delle scuole partner. La prima zona, patrimonio Umanità Unesco, ha molti spazi culturali e artistici, ma anche ataviche criticità e forte pervasività criminale: “paranze” di adolescenti e preadolescenti impegnati nel racket, nello spaccio, nelle “stese”. Pianura è una periferia incontrollata; ha le stesse criticità del centro storico, ma è priva delle risorse culturali e del sentimento di comunità presenti ai Decumani. Di Scampia si sa tanto, ma qui vogliamo ribadire che ci sono Centri culturali di grande qualità come Gridas, Mammut, Scugnizzeria. 

Nel caso di Roma, il quartiere Quarticciolo-Alessandrino-Centocelle, periferia della capitale, è stato individuato come fulcro dell’azione e ambito di riferimento per la ricerca di bambini in povertà educativa poiché è carente di strutture che possano garantire un accesso ai consumi culturali. Di contro, le scuole partner sono attive e attente nella costruzione di occasioni che possano garantire agli alunni l’incontro con l’arte e la cultura. Si evidenza un’alta presenza di bambini stranieri e da qui l’urgenza di facilitare l’integrazione. Il Quarticciolo è inoltre attualmente la terza piazza di spaccio della città: molti genitori sono agli arresti e per condizione sociale ed esistenziale non in grado di seguire l’educazione dei figli. Verranno coinvolti nuclei affidatari e destinatari anche provenienti da altre periferie, come il Tuscolano, sede del partner Centro Nascita Montessori.

Per quanto riguarda Bari, si interviene nel Centro Storico e nel quartiere San Paolo/CEP. In entrambi i casi, in contesti fortemente segnati dalla dimensione di emarginazione, dovuta a cause croniche di disagio o a carenza di servizi non pianificati con l’urbanizzazione dei decenni passati. La Puglia, come la Campania, fa registrare preoccupanti indici sociali legati alla scuola e alla fruizione culturale; il capoluogo concentra, in questo senso, le criticità più intense.

Infine, a Modena, il progetto concentra la propria azione nel Quartiere 3, dove risiede la scuola partner. Una fetta di città che copre zone eterogenee come provenienza ed estrazione sociale: Buon Pastore, Sant’Agnese e San Damaso. È il più popoloso e con la più alta densità di abitanti per ettaro e con la maggiore presenza di bambini; in atto interventi di riqualificazione e sono necessari piani di interazione e mediazione culturale, legati alla grande percentuale di immigrati. 

Va poi aggiunto un elemento importante: AC tende a stimolarepresso gli esercenti culturali, una nuova consapevolezza del tema della povertà educativa, rispetto alla quale essi possono giocare un ruolo concreto, ovvero arricchire progressivamente un’offerta culturale integrata per bambini.

Chi è Con i Bambini?

Si tratta di una società senza scopo di lucro che ha per oggetto l’attuazione dei programmi del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria e sostiene progetti capaci di attivare educativamente il territorio.

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