Vittime di abusi, disabili e poveri in passerella grazie ai progetti di due fratelli romani, Giulia(’88) e Fabrizio (’77) Bartoccioni.
“Il mio progetto è nato nel 2010 – spiega Giulia – con mio fratello Fabrizio, sulla sedia a rotelle per un incidente (un tuffo in piscina a 17 anni ), presidente di Vertical, Fondazione creata da lui nel 2005, che ha lo scopo di finanziare la ricerca scientifica sulle lesioni al midollo spinale. All’inizio collaboravo con la Fondazione. Mi occupavo della gestione di tutti gli eventi.
Dieci anni fa io e lui abbiamo creato questo format unico al mondo, e portato in passerella per la prima volta al mondo modelle professioniste con quelle disabili. In quella occasione abbiamo collaborato con brands Made in Italy. L’evento ha avuto subito successo e si è dimostrato un ottimo strumento di raccolta fondi. Dal 2010 abbiamo, poi, lavorato ogni anno per realizzare nuove edizioni. Mi sono accorta che questo settore aveva bisogno di essere professionalizzato e quindi ho deciso di fondare Iulia Barton www.iuliabarton.com prima ed unica agenzia di moda al mondo che si occupa di promuovere la moda inclusiva“.
Iulia Barton è nata per trasformare giovani donne e uomini con disabilità in modelli professionisti per passerelle internazionali come: New York Fashion Week, Milano Fashion Week, Parigi e Roma. Per questo si occupa dell’intera organizzazione dell’evento a livello logistico e di produzione – ma gestisce anche contrattualmente modelli e modelle inclusivi e standing provenienti da tutto il mondo.
“Negli anni – continua Giulia, ceo della Iulia Barton- si è ampliata e trasformata in una vera e propria piattaforma di moda che gestisce rapporti con sponsor, brands, televisioni, offrendo anche servizi di produzione ed eventi per clienti esterni. Modelli Iulia Barton sono impegnati in campagne pubblicitarie internazionali, come Head and Shoulders Argentina, Oil Olaz ed altri.”
Oggi Iulia Barton ha circa 50 modelli in tutto il mondo con ogni tipo di disabilità, in carrozzina, con amputazioni. Ci sono anche persone provenienti da contesti sociali difficili come, ad esempio, donne vittime di abusi, situazioni di povertà. L’agenzia seleziona modelli attraverso casting internazionali, gestiti da piattaforma online.
“Riceviamo – afferma – candidature tramite un form che include una piccola biografia e materiale fotografico/video. Le griffe si stanno aprendo molto ad un’idea di moda inclusiva e sostenibile. All’inizio non è stato facile, in quanto il mondo della moda è abbastanza chiuso, ma devo ammettere che abbiamo sempre avuto molto sostegno da parte dei brands italiani. Questo è un percorso tortuoso e ad oggi mi sento di dire che abbiamo ottenuto un ottimo risultato. Lavoriamo su questo progetto dal 2010 ogni giorno, investiamo sull’immagine dei nostri modelli di continuo. Le difficoltà più grandi sono a livello logistico. Ogni volta spostiamo da varie parti del mondo modelli con disabilità. Per questo abbiamo anche molte responsabilità, ma l’esperienza ci permette di lavorare senza errori ed imprevisti”.
Al momento i due fratelli sono impegnati in nuovi progetti e format. Stanno lavorando ad uno con le carceri femminili.
“Mi auguro – aggiunge Giulia – di continuare ad essere ispirata come lo sono ora per poter apportare sempre idee nuove e stimolanti e che siano di totale inclusione nella società”
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